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Ariella Tellini – Esodo fiumano – Testimonianze Civili

Civil Words inaugura “Testimonianze Civili” presentando l’intervista con Ariella Tellini, nata a Fiume e costretta alla fuga insieme alla sua famiglia. Ariella condivide generosamente la sua esperienza fornendo una testimonianza diretta di quelli che furono gli eventi, l’accoglienza in Italia, le condizioni della vita nel campo profughi a Lucca, per poi scoprire i punti in comune con le persone migranti di oggi ribadendo la necessità per un Accoglienza più umana, seppur attenta.

Un enorme grazie ad Ariella Tellini per questo regalo di Memoria, per la sua disponibilità ed il suo cuore immenso, una persona davvero speciale che guarda alla vita con fede, generosità e speranza nonostante le sofferenze e le cicatrici che questo traumatico evento storico ha causato.

“Siamo scappati di notte su un camion e siamo andati fino a Udine, lasciando la nostra casa [a Fiume]. Poi da Udine ci hanno destinati a Lucca, con un treno pieno di famiglie e bambini […]”

L’accoglienza riservata agli esodati dagli italiani è stata a base di cori “arrivano i fascisti” e di discorsi di discriminazione ed odio, senza considerare come le persone allora stipate nei campi profughi fossero giunte fino a lì perdendo tutto, senza considerare i numerosi tratti in comune dei cittadini italiani con gli esodati, in primis la lingua.

E’ possibile notare una somiglianza con i ragionamenti ed il trattamento riservato spesso dall’opinione pubblica nei confronti dei migranti odierni; una somiglianza che sì accomuna passato e presente, ma allo stesso tempo sottolinea quanto poco sia cambiata la nostra concezione di Confini, di rapporto con l’Altro e la nostra capacità di Empatia con persone in difficoltà.

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